La cucina toscana e quella delle campagne del Chianti si è differenziata molto da quella del resto d’Italia perché – come spesso capita nel nostro paese – è stata isolata e con scarse comunicazioni con l’esterno.
Ovviamente non parlo dei tempi recenti perché da queste parti di turisti oggigiorno ce ne sono in abbondanza, ed in certi posti del Chianti è più facile sentir parlare inglese che toscano. Parlo del fatto che per millenni da queste parti ci si è abituati a cucinare con le risorse locali. La pappa con il pomodoro è in effetti uno di quei piatti tipici che la nonna mi ha insegnato e che sicuramente è arrivata a lei attraverso generazioni e generazioni.
Quella classica si fa con l’aglio, tanto aglio ma io per quella di Famiglia Coli ho inserito una piccola variante che prevede il porro e un pizzicotto di zenzero, ma per il resto direi che è classicissima. E’ ( o forse sarebbe meglio dire, era) un piatto ‘povero’ ma adesso è stata rivisitata da tantissimi cuochi e la si trova in diverse varianti tante quanto sono, i ristoranti e le osterie di Firenze e dintorni.
Anche le dosi cambiano assai spesso, perché se avete mai visto cucinare qualche professionista è raro che usi bilance per dosare gli ingredienti: usa l’occhio per valutare ed il gusto per verificare se ha fatto bene. Ma noi in Famiglia Coli preferiamo dosare gli ingredienti per benino, così si fa prima.
Ok, partiamo dagli ingredienti di base per 4 persone:
500 grammi di pomodori freschi e maturi, 3 etti e mezzo di pane toscano casalingo ( meglio se avanzato da qualche giorno), 1 porro di piccole dimensioni, qualche foglia di basilico (5 o 6 sono più che sufficienti), 1 pizzicotto di zenzero, 1 cucchiaino da caffè di pomodoro concentrato, 1 litro di brodo vegetale, il bicchiere di olio extravergine di oliva, sale e pepe quanto basta ed in base ai vostri gusti ed abitudini.
La preparazione è molto semplice in linea con le ricette della Famiglia Coli: mettete l’olio extravergine in un tegame e fate rosolare un battuto fine di zenzero e porro. Mettete il cucchiaino da caffè di concentrato di pomodoro e aggiungetelo al porro e allo zenzero mentre li rosolate, a questo punto mettete insieme anche i pomodori, spellati e tagliati a grossi pezzettoni. Fate un trito con il basilico, aggiungete anche quello, e portate lentamente ad ebollizione.
Fate bollire per cinque minuti e aggiungete tutto il brodo vegetale: ci vorrà qualche minuto prima che il contenuto della pentola ricomincia a bollire, a questo punto mettete anche il pane che avete tagliato a fettine piuttosto sottili. Se il pane è raffermo è ancora meglio. (In casa e in famiglia Coli un po’ di pane avanzato c’è sempre). Fate cuocere per un paio di minuti di ancora.
Levate la pentola dal fuoco e tenetela a riposo per un ora circa. Prima di portarla in tavola mescolate bene tutti gli ingredienti, così che il pane si amalgami con tutto il resto per formare un composto denso. In casa mia in Famiglia Coli si mangia in tutti i modi calda e appena fatta, oppure fredda o riscaldata il giorno dopo. In ogni caso anche se c’è qualcuno che metterebbe il formaggio ovunque, su la pappa al pomodoro non ci va di sicuro. Ci sta benissimo un bel giro di olio extravergine di oliva a crudo. Meglio se chiantigiano.
E’ tutto. Buon appetito.
Se siete in vena di curiosità su questo piatto che (non vi sarà sfuggito) è sicuramente nato da una idea contadina di ‘riciclare’ tutto quello che si può, c’è da rivedere uno spezzone di televisione ‘vintage’ in cui una birichinissima ( e giovanissima) Rita Pavone cantava a squarciagola ‘Viva la pappa col pomodoro’